lunedì 3 agosto 2020

GRAVE-T, Silent Water (2019)


Arrivano da Torino i Grave-T, quartetto formato da Marco Magnani (voce), Nick Diamon (chitarra e voce), Davide Paparella (batteria) e Alessandro Ferrari (basso e voce), artefici di un sound variegato e che cerca di mettere insieme più influenze in modo il più naturale possibile. Compito non semplice ma devo dire riuscito, perché si avverte la passione che il quartetto ha riposto in questo Silent water, esordio edito dalla Seahorse Records. Bloody fountain è la stoneriana partenza, Wonder è un melting pot coeso tra gli anni ’80 dell’hard & heavy e l’America dei ’90, mentre Two good sisters mette insieme la consueta carica bellicosa con ragionate e cupe aperture melodiche. I piemontesi sanno scrivere e Sick e la title track sono lì a dimostrarlo, tra parti alternative rock, crossover, grunge e di puro metal, tutte ben bilanciate per far funzionare il prodotto. Blue whale si fa più oscura, un mantra dai contorni stoner suggellato da un chorus immediato e che mi ha ricordato qualche episodio del Jeyy Cantrell solista. Human impact si lancia a folle velocità, tra mood hardcore e grunge, con Viper che prosegue in direzione di un metallo trasversale e pieno di ottimi spunti. Maiden, con il suo giro blues, è l’unico episodio che appare un po’ fuori contesto, per quanto sia sicuramente un momento gradevole, prima della conclusiva Era horizon, che torna a parlare un linguaggio più duro e aggressivo. Tra i Mastodon e i Soundgarden di fine anni ’80, i Grave-T hanno le capacità per portare avanti con cura un discorso personale e di grande interesse. (Luigi Cattaneo)

Silent water (Video)



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