domenica 2 agosto 2020

PETRALANA, Fernet (2019)


Terzo album per i Petralana, quartetto formato da Tommaso Massimo (voce e chitarra acustica), Marco Gallenga (violino), Guido Melis (basso) e Richard Cocciarelli (batteria), che con Fernet mettono in musica un concept ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, la storia di Pietro, un contadino delle Langhe e la sua fuga durante il conflitto. È il viaggio in una ruralità dove il Fernet era l’unico sollievo, all’interno di giornate fatte di lavoro ma anche di rapporti umani, la cui narrazione ha contorni che guardano al mondo di Fabrizio De Andrè e al cantautorato folk italiano, quello più raffinato ed elegante, complici anche la presenza di Piero Spitilli al contrabbasso e Taddeo Harbutt alla chitarra acustica e al dobro, duo presente in buona parte del disco. La grazia compositiva dei toscani trova forza nell’incipit narrativo della title track, nelle note di speranza di Soldati, arricchita dall’euphonium di Orlando Cialli, che ritroviamo alla tromba nella commovente Verso la sementeria. Il delicato pianoforte di Simone Graziano fa da cornice all’emozione di Il faro, brano con una punta di elettricità, dettata dalla chitarra di Elia Rinaldi. Ottimo l’interplay tra il clarinetto di Simone Morgantini e il pianoforte di Giordano Lovascio nella toccante Mira, che poi ritroviamo in Ho sognato di essere cavallo, altro momento decisamente riuscito. Elemento folk per eccellenza, la fisarmonica di Antonio Saulo fa la sua comparsa nella ritmata Transatlantica, mentre Sguardo di tuono si carica di angoscia, anche grazie alla chitarra elettrica di Giulio Vannuzzi. Complimenti ai Petralana, che sono riusciti a tradurre l’album sul palco insieme all’attore Pietro Traldi, unendo così musica, teatro e letteratura. (Luigi Cattaneo)

La strada ferrata (Video)



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