martedì 15 settembre 2020

IL SILENZIO DELLE VERGINI, Fiori Recisi (2020)


Progetto nato nel 2016 per volere del chitarrista Armando Greco (già con Tic Tac Bianconiglio e Lexus), Il Silenzio delle Vergini arriva al terzo lavoro (dopo Colonne sonore per Cyborg senza voce del 2017 e l’ep Su rami di diamante dell’anno seguente) con questo Fiori recisi, poco più di mezz’ora intrisa di new wave, post e psichedelia. I bergamaschi hanno composto un disco intenso e drammatico, con spoken word che si sposano perfettamente con atmosfere malinconiche piene di pathos, che finiscono per sottolineare con enfasi i passaggi di un racconto dove i fiori del titolo sono coloro che hanno affrontato momenti bui, che qui diventano il filo conduttore dell’intera narrazione. Oltre a Greco troviamo Cristina Tirella al basso e Francesco Lauro Geruso alla batteria, ottimi interpreti di visioni cupe e dai tratti goth, vicine ai The Cure, band che probabilmente ha parecchio ispirato il raffinato sound del trio. Non ho più paura instrada da subito l’ascoltatore verso un cammino fatto di pulsioni accostabili al dark inglese, che trovano sbocco in Cuore di farfalla e Cenere, due tra le song più riuscite del disco. La title track e Il treno dei desideri toccano l’anima, immagini conclusive di un album ispirato per tutta la sua durata. (Luigi Cattaneo)

Il treno dei desideri (Video)



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