Fabbriche
polvere e un campanile nel mezzo è il quinto lavoro in
studio per Simone Piva & i Viola Velluto (Simone Piva alla voce e alla
chitarra, Federico Mansutti alla tromba, Luca Zuliani al contrabbasso, Alan
Liberale alla batteria e Francesco Imbriaco al piano e alle tastiere) band che,
pur muovendosi in un circuito underground, è riuscita negli anni a suonare di
spalla a band importanti come The Zen Circus e Fast Animals and Slow Kids o ad
Omar Pedrini, fondatore degli storici Timoria. Il folk rock di Simone continua
il suo percorso fatto di racconti di strada e omaggi al western italiano, già a
partire dall’iniziale verve di La
battaglia infuria, a cui segue Da
dove vengo, furia r’n’r e un groove inarrestabile. Sulla stessa falsariga
si muove Cani sciolti, che non
disdegna un’atmosfera da far west, mentre Imprevisti
cambia registro e ci dona una ballata dalle splendide melodie ispirata a La
Flaquita (Madonna venerata dai bandidos messicani), con Imbriaco che accompagna
delicatamente la voce di Piva. Si torna a parlare il linguaggio del folk rock
in Oggi si uccide domani si muore,
con Mansutti che da forza e vigore ad un brano molto riuscito, prima
dell’omaggio di Sergio Leone rivolto
al grande regista italiano, dove ovviamente troviamo le influenze western e
morriconiane del gruppo in bella evidenza. Chiudono il breve lavoro (27 minuti
circa) il gradevole pop rock cantautorale di Questa estate e Il destino di
un uomo, piacevole finale di un ritorno che mette insieme ironia,
divertimento ma anche frangenti di sana riflessione. (Luigi Cattaneo)
Imprevisti (Video)
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