Giovane band nata nel
2019, i The Mills sono formati da Morris (già con New Ivory e Muleta) alla
chitarra, alla batteria e alla voce, Augusto Dalle Aste al basso e al
contrabbasso e Giovanni Caruso alla chitarra (attualmente troviamo anche Pietro
Pedrezzoli alla batteria, che non ha preso parte alle registrazioni del lavoro).
Non trovo nella musica contemporanea la
complessità e gli intrecci artistici che ho sempre trovato in musicisti o band
del passato, la mia indole romantica è spinta ad un’attenzione al vecchio per
concepire il nuovo. Così Morris spiega Cerise,
25 minuti circa dove si guarda al punk, al post punk e al brit pop, uno sguardo
sugli scorsi decenni che ha portato alla creazione di brani attuali e
assolutamente gradevoli, come nel caso dell’iniziale Invain o della successiva Kachina,
che diviene maggiormente ragionata e figlia di un alternative rock di stampo
tutto americano. I vicentini mostrano da subito di avere doti e intelligenza
per dosare le varie anime del progetto, come si evince dalle aggressive dinamiche
di Eyes, che sfociano nella più mite I barely exist, vicina ad alcuni momenti
dei R.E.M. degli esordi. Panic Toll mette
insieme garage e brit pop, tra The Strokes e Oasis, doppiata dalla title track,
che rimarca l’attitudine punk del progetto. Elemento che trova ancora più forza
nella conclusiva Camden Town, vicina
ai Clash e divertente conclusione di un album fatto di vigore r’n’r, attitudine
live e melodie penetranti. (Luigi Cattaneo)
Eyes (Official Video)
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