sabato 22 maggio 2021

MAURIZIO CURADI, Phonorama (2019)

 

Fra sperimentazione e tradizione si muove Maurizio Curadi, chitarrista autodidatta che con Phonorama è riuscito a dare voce alle sue visioni fatte di improvvisazione, forme strutturate, ambient, blues e psichedelia. Curadi cita alcuni suoi modelli come Steve Reich, Terry Riley, John Fahey e La Monte Young, quindi un approccio minimalista che diviene funzionale al suo essere compositore in totale indipendenza, tra esplorazione e ricerca di un proprio suono. Etichettare del tutto la musica proposta è però solo esercizio di stile e allora meglio lasciarsi cullare dalle improvvisazioni di Phonorama, dall’alone psichedelico che pervade la lunga Variazioni I-VI + Twig, dalla voglia dell’autore di cercare una sinestesia tra suono e visione. Un esordio curioso, pensato per chitarra, corde, oggetti ed echi, che non ha paura di osare, come in N.O.D., dove l’improvvisazione si basa su una tecnica per lap acustica, metalli e stereo eco, o Cicadas, un brano minimale composto per 12 corde e field recordings di cori di cicale. Le radici bluesy di Water well e la free form per corde allentate e oggetti di Hidalgo sono altri tasselli di un lavoro uscito nel 2019 per Area Pirata. (Luigi Cattaneo)

Cicadas (Video)



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