Fra sperimentazione e
tradizione si muove Maurizio Curadi, chitarrista autodidatta che con Phonorama è riuscito a dare voce alle
sue visioni fatte di improvvisazione, forme strutturate, ambient, blues e
psichedelia. Curadi cita alcuni suoi modelli come Steve Reich, Terry Riley, John
Fahey e La Monte Young, quindi un approccio minimalista che diviene funzionale
al suo essere compositore in totale indipendenza, tra esplorazione e ricerca di
un proprio suono. Etichettare del tutto la musica proposta è però solo
esercizio di stile e allora meglio lasciarsi cullare dalle improvvisazioni di Phonorama, dall’alone psichedelico che
pervade la lunga Variazioni I-VI + Twig,
dalla voglia dell’autore di cercare una sinestesia tra suono e visione. Un esordio
curioso, pensato per chitarra, corde, oggetti ed echi, che non ha paura di
osare, come in N.O.D., dove l’improvvisazione
si basa su una tecnica per lap acustica, metalli e stereo eco, o Cicadas, un brano minimale composto per 12
corde e field recordings di cori di cicale. Le radici bluesy di Water well e la free form per corde
allentate e oggetti di Hidalgo sono
altri tasselli di un lavoro uscito nel 2019 per Area Pirata. (Luigi Cattaneo)
Cicadas (Video)
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