domenica 9 maggio 2021

STEFANO BAROTTI, Il grande temporale (2020)

 

Uscito ad ottobre scorso, Il grande temporale è il quarto lavoro firmato da Stefano Barotti, cantautore sempre molto attento alla costruzione dei suoi dischi e qui accompagnato da una serie di ospiti come Fabrizio Sisti, Jono Manson, John Egenes, James Haggerty e Max De Bernardi (ma la lista dei presenti è molto lunga e la trovate acquistando l’album). Il mood vintage, dal vago sapore progressivo, rimanda al percorso di artisti come Stefano Testa o Oscar Prudente, complice un’atmosfera complessiva pacata ma incisiva, con testi ispirati e che hanno la forza di raccontare, di tramandare storie come sanno fare i grandi artisti. Le canzoni, sostiene Barotti, respirano in modo diverso, come se la mia musica fosse stata investita da un autentico “cambiamento climatico”. Quasi un rito di passaggio, come il grande carnevale citato nella title track. La mia intenzione nella canzone non è cambiata molto, sono sempre io. Ma ho decisamente rinnovato il mio “guardaroba musicale”, cucendo addosso ai brani vestiti inediti. Ne sono esempi l’ottima title track, la brillante Painter loser, la malinconia per un passato lontano di Spatola e spugna o la beatlesiana Tra il cielo e il prato, pezzi che possono ricordare anche i contemporanei Mattia Donna e Michele Gazich. Le trame drammatiche di Aleppo lasciano spazio alla citazione di Piero Ciampi in Stanotte ho fatto un sogno e all’omaggio ironico al decano Tom Waits in Mi ha telefonato Tom Waits, mentre Quando racconterò predilige un approccio sospeso tipico del miglior Nick Drake. Jannacci viene citato, anche musicalmente, in Enzo, prima della struggente Marta e della conclusiva Tutto nuovo, delicata traccia dedicata al figlio e gradevole epitaffio di un disco che mostra il talento di un autore raffinato e dal nitido talento. (Luigi Cattaneo)

Quando racconterò (Video)



Nessun commento:

Posta un commento