Nati a Bologna nel 2017,
i Tenebra sono un quartetto formato da Claudio Troise (basso), Emilio Torregiani
(chitarra, synth), Claudio Mesca Collina (batteria) e Silvia Feninno (voce,
tamburello), che in questi 5 anni ha proposto un heavy doom settantiano di
ottima fattura, a partire dall’autoprodotto Gen Nero, passando per l’ep What
we do is sacred fino all’attuale Moongazer. Graveyard, Witchcraft e Kadaver, ma anche i
nostrani Messa e Di’aul, queste alcune delle band accostabili alla proposta
degli emiliani, che guardano al genere sì citando anche gruppi seminali (Black
Sabbath su tutti) ma con una discreta dose di personalità. Il lavoro è pregno d’atmosfera
anni ‘70, con gli elementi occulti che ben si sposano con l’anima psichedelica
ed heavy dei Tenebra, che hanno dalla loro tutto per piacere agli appassionati
del genere, ossia idee, scrittura fluida e una voce davvero molto interessante,
sostenuta da una band che appare sempre più rodata. Moon maiden vede l’influenza
diretta invece degli Screaming Trees, indimenticabile gruppo del compianto Mark
Lanegan, complice anche la presenza, tutt’altro che scontata, di Gary Lee
Conner, chitarrista e fondatore proprio dell’act di Seattle. In Space child troviamo
l’ipnotico sax di Giorgio Trombino, mentre il mellotron e la slide di Bruno
Germano rendono molto evocativa Dark and distant sky, ma è nel suo
complesso che Moongazer funziona in toto, mostrando un percorso di crescita
non indifferente e la sensazione concreta che la band abbia un potenziale
davvero importante per sviluppi futuri. (Luigi Cattaneo)
Full album
Nessun commento:
Posta un commento