Mi ero già occupato di
Carmelo Caltagirone parlando del suo esordio The Iron Man e di Cosa loro,
please, terzo disco del chitarrista siciliano. In mezzo questo Gemini Man, che confermava l’attitudine
del musicista e la sua voglia di creare in piena solitudine, elementi che finiscono
per rendere anche questo lavoro un po' statico e, al netto di qualche attimo
più meritorio, poco brillante. Difatti le ritmiche piuttosto piatte e l’assenza
di arrangiamenti rifiniti affossano le cose discrete che sovente emergono, anche
perché portare avanti un discorso in piena autonomia non è affatto semplice. Si
comprende da un attento ascolto come l’autore voglia mantenere una propria
libertà individuale, ma questa rischia di divenire un macigno, mentre
probabilmente trovare feeling con altri musicisti e far nascere il giusto
interplay potrebbe giovare alle idee del siculo. (Luigi Cattaneo)
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