domenica 27 gennaio 2013

XANTHOCHROID, Blessed he With Boils (2012)

Prima di iniziare l'analisi di questo bellissimo disco, vorrei chiarire un punto:  i Xanthochroid suonano prevalentemente black metal.
Allora come mai è stata inserita una recensione di un gruppo black metal in un blog progressive? La risposta è molto semplice: tale opera è talmente articolata, variegata e raffinata, che può sicuramente rientrare in un contesto di questo genere. Inoltre io credo vivamente che per amare non solo la musica progressiva, ma anche tutta la bella musica, bisogna abbattere le barriere di genere e concentrarsi esclusivamente sul valore dell’opera in questione, allontanandosi dai purismi o dai massimalismi tipici di chi ascolta solo un determinato genere musicale (vedi i puristi del jazz, del metal, del blues,  piuttosto che i puristi del progressive che ritengono che tale genere sia “morto” dopo il 77). Detto questo, passiamo al disco. A parte un precedente demo ed un Ep del 2011, Blessed he with boils è il lavoro d'esordio di questa fantastica band Californiana, opera incredibilmente matura e complessa che lascerà sicuramente un segno in coloro che amano la musica estrema, ma anche la melodia: siamo di fronte ad un lavoro in cui le tastiere e le orchestrazioni di Sam Meador la fanno da padrone, come nella prima traccia, Aquatic Deathgate Existence, composizione completamente strumentale ed orchestrale con tanto di cori a cappella nella parte finale.
La quiete di questa traccia viene spezzata dal blast beat micidiale del drumming (e flautista) Matthew Earl che introduce la title track, prima mini suite di quasi 8 minuti, dove il duplice cantato (screaming e clean vocals) rende il pezzo molto drammatico. Inoltre vi è un largo uso della chitarra acustica che sorregge un bellissimo arpeggio di flauto che ci trasporta in un'altra dimensione.
Evocativa ma soprattutto completamente slegata dal metal è Winter's end, una ballata per chitarra acustica e flauto dove emergono le percussioni medievali e la voce scura ed espressiva di Sam Meador. Il suono in questione ricorda molto quello degli Opeth più melodici (altra band che consiglio caldamente). Deus absconditus pt I e II, rappresentano la vera e propria suite del cd, dove ancora una volta dominano le chitarre acustiche e le clean vocals: forse questa è la traccia più suggestiva dell'album ed i chiaroscuro creati dalla continua alternanza di chitarre acustiche ed elettriche, orchestrazioni ed il magistrale uso del doppio cantato, lo rendono un piccolo gioiello. In Putris Stagnum rimanda ai grandi Dimmu Borgir (quelli di Puritania Euphoric Misanthropia per intenderci), mentre Here I'll stay è una composizione per piano solo che introduce l'ultima traccia del disco, Rebirth of an Old Nation di oltre nove minuti che con le sue tensioni e variazioni armoniche riprende i concetti precedentemente espressi dalla band.
In conclusione un disco assolutamente meraviglioso, che probabilmente non piacerà nè agli amanti del prog classico (anzi lo odieranno), nè ai black metallers più intransigenti. Tuttavia coloro che  non temono il confronto tra generi diversi tra loro, non potranno far altro che amare i Xanthochroid ed apprezzarne le loro poliedriche capacità tecnico-compositive e la loro versatilità timbrica. Poi, come dico sempre, esistono solo due tipi di arte, quella buona e quella pessima, e qui siamo di fronte a della grande musica. (Marco Causin)

Blessed he With Boils (Video)







2 commenti:

  1. C'è roba qua...certo che si sono scavati proprio una trincea attorno in questo pezzo! non conoscendoli ed avendo ascoltato solo questo pezzo posso solo dire che mi paiono eccessivamente inacessibili : potranno anche essere meravigliosamente bravi, ma questo non si deve tradurre in annichilimento su sè stessi.
    In conclusione : l'arte "buona" ha il dovere di avvicinarsi alla massa, altrimenti resterà una nicchia di 4 gatti che si diranno tra loro quanto bravi sono! cmq : interessanti

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  2. andrew, come amico e compagno di merende negli elisir d'ambrosia sai che ti voglio bene, ma non sono d'accordo con quello che dici: l'arte può essere bella o non piacere, ma è dovere del fruitore comprenderla!!
    E' anche lecito non comprendere un'opera!!!stiamo parlando di qualcosa di assolutamente soggettivo!
    sono d'accordo con francesco!!
    marco causin

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