domenica 23 marzo 2014

CAMERA CHIARA, Camera Chiara (2013)

Non è più tempo di Naples Power. Non c’è più quella bella scena, così personale e variopinta che includeva, giusto per citare qualcuno, Osanna, Napoli Centrale, Balletto di Bronzo, Toni Esposito e Pino Daniele. Certo qualcosa è rimasto, gli Osanna hanno rinnovato la loro proposta, James Senese continua con la sua miscela esplosiva di jazz e rock, Gianni Leone appare più in forma che mai e Pino Daniele, soprattutto in sede live, sta conservando quello spirito unico e particolare dei gruppi partenopei di inizio anni ’70. Ma non ci sono solo le leggende. Nell’underground ci sono decine di gruppi che ci provano, se non a risvegliare certe intuizioni, a crearne di nuove. Basti pensare all’ethno jazz rock degli straordinari Slivovitz, al metal prog di Ephesar e Soul Secret, ai giovanissimi La Washing Machine o al nuovo percorso intrapreso da Sophya Baccini (già voce degli storici Presence). In questo contesto si inseriscono alla perfezione i Camera Chiara con questo notevole disco d’esordio che si avvicina al suono dei vecchi lp dei Pink Floyd e a quello più attuale dei Porcupine Tree, forse le due influenze maggiormente riscontrabili. Ma non siamo nel campo del già sentito o dell’omaggio pedissequo. Nelle trame esclusivamente strumentali dei salernitani emerge anche l’amore per quella stagione dorata del progressive nostrano, con brani sempre ottimamente suonati ed arrangiati e doti compositive non trascurabili. Bravissimi nel creare situazioni sì articolate ma mai pretenziose o eccessive, mostrano come il dono della comunicazione non sia legato per obbligo alla forma canzone. Tutto l’album è caratterizzato da spunti melodici e psichedelici davvero pregevoli, dove se pur emergono le singole qualità dei musicisti presenti (Francesco Lembo alle tastiere, Antonio Pappacoda alla batteria, Danilo Lupi al basso, Vincenzo Manzi alla chitarra), quello che più convince è il lavoro d’insieme ricco di particolari, che produce un disco piuttosto ambizioso e figlio di una formazione già matura per palcoscenici di rilievo. Giusto citare pezzi come Chiaroscuri, 11 minuti in cui ci si perde tra atmosfere dense e umbratili cambi di umore, la delicata Nel tuo mondo e l’avvolgente clima autunnale di Il Nuovo e il Vecchio Giorno. Disco altamente consigliato agli amanti del genere. (Luigi Cattaneo)

Al seguente indirizzo è possibile acquistare l'intero album.

Nessun commento:

Posta un commento