martedì 18 marzo 2014

GRAN TORINO, Fate of a Thousand Worlds (2013)


Tornano anche i Gran Torino dopo il fortunato esordio del 2011 e confermano tutte le qualità di cui avevamo già parlato proprio da queste pagine. La band sceglie ancora una volta la via di un progressive rock strumentale e dai contorni hard e non si può che apprezzare tale direzione, soprattutto in virtù di un sound fresco e vitale. Alessio Pieri (tastiere), Fabrizio Visentini Visas (basso), Gian Maria Roveda (batteria) e Leonardo Freggi (chitarra) ci conducono in un bel viaggio dove non mancano echi psichedelici e richiami ai grandi Rush. Questa è la strada su cui si muovono i veronesi, in maniera piacevole e coinvolgente, proprio come era già accaduto con Gran Torino Prog. Fate of a Thousand Worlds è la colonna sonora di un viaggio, quello di un’astronauta nell’universo, con tutte le sue paure e le sue emozioni e nasce da un racconto di Paolo Gadioli. Lo stile si basa in special modo sull’incontro tra la chitarra di matrice hard e le atmosfere sognanti delle tastiere e del piano, con una bella sezione ritmica, profonda e piena di groove. Pieri firma due tra i pezzi migliori, le iniziali Child of the Stars e Absolute Time, una splendida doppietta a cui segue un altrettanto valida ed epica The battle of Velasquez in odore di Emerson Lake & Palmer. Tra i pezzi migliori anche Empty Soul, con quel tocco vintage delle tastiere che proprio non guasta e la genesisiana The Short Dream. È un album che con il passare degli ascolti ti conquista, con quelle melodie che ti entrano sottopelle e agiscono da chorus veri e propri, forme che ritornano e lasciano trasparire una cura per il dettaglio non indifferente. Chiaro che qui non troviamo lasciti avanguardistici o soluzioni particolarmente nuove ma brani come End of a Planet o la title track hanno una forza comunicativa che mostrano consapevolezza e determinazione. Fate of a Thousand Worlds ha tutte le carte in regola per conquistare sia gli amanti del prog settantiano che quelli più vicini a Dream Theater e affini. Anzi, direi che è quasi impossibile non trovi appoggio da qualunque amante di queste sonorità! (Luigi Cattaneo)

Child of the Stars (Video)


        

 

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