domenica 9 marzo 2014

PROGRESSIVE SOUNDS FROM UNDER THE ASHES


Iniziamo dal nome. Progressive Sounds From Under The Ashes. Bizzarro, insolito, misterioso. Da dove arriva una denominazione così particolare? Under The Ashes è semplicemente la traduzione di Sottoceneri, quella parte del Cantone Ticino (dove si trovano Chiasso e il Murrayfield pub in cui si volge la manifestazione) situata a S del passo Ceneri. Un simpatico gioco di parole che richiama quindi il luogo che ha dato i natali qualche anno fa a questo festival oramai diventato punto di riferimento per chi abita vicino al confine svizzero.


Dietro la sigla si celano tre personaggi che lavorano nell’underground da anni, sempre con l’intento di dare l’opportunità a gruppi emergenti o ancora poco conosciuti in Italia di farsi apprezzare come si conviene. Il deus ex machina del progetto è Matteo Morello, conoscitore appassionato e fonico di professione (anche di grossi eventi), aiutato da Mauro Moreschini, figura sempre in prima linea quando c’è da aiutare le nuove leve del prog e da Tom Gobbi, il gestore del locale. La rassegna ha luogo per tradizione nel periodo aprile/maggio. Partita nel 2009, ha ospitato gente del calibro di Nemo e Yolk (prima edizione), VIII Strada  - Torre dell’Alchimista - Zenit - Dawn (2010), Alex Carpani - Court - Exivious (2011), Ego – La Coscienza di Zeno - Dawn (2012), Nemo e Wobbler (2013), senza dimenticare alcune serate one-shot sempre con proposte di alta qualità.


È bene dire che il Murrayfield Pub (via Favre nr. 5) è piuttosto piccolo e se da un lato ciò penalizza l’affluenza (è bene arrivare presto!), dall’altro è innegabile che si animi e si riempia facilmente e questo invoglia ancor di più le band a dare il massimo (davvero poca la distanza tra pubblico e palco!).



Ma veniamo a questa nuova edizione. Che cosa ci aspetta in quel di Chiasso? Il programma quest’anno è davvero gustoso e variegato e mi permetto di scrivere che ci troviamo dinnanzi ad uno dei festival più interessanti in circolazione. Spalmato su tre serate, permette ai gruppi di suonare senza guardare eccessivamente l’orologio, pecca di quando invece si piazzano nella stessa sera troppi gruppi (a meno che l’organizzazione non sia impeccabile). Qui invece si sceglie di proporre al massimo due band per live, dando loro il giusto spazio per esprimersi.


La prima serata (sabato 5 aprile 2014) propone un’accoppiata di grande spessore, i Prowlers e La Coscienza di Zeno. I primi sono una delle tante band di culto della nostra penisola. Attivi da vent’anni, hanno sempre rivestito un ruolo di primo piano nel panorama new prog italico, complici melodie di rara bellezza ed efficacia. Approfittano del Murrayfield per presentare Mondi Nuovi, lavoro da poco uscito che presto analizzeremo proprio su ProgressivaMente (ma vi anticipo che si tratta di un grande disco).

Se lo spazio non fosse tiranno, si dovrebbero spendere ben più di due parole sulla Coscienza, uno di quei gruppi che sta rinverdendo la tradizione sinfonica del progressive italiano e che coglie l’occasione per ufficializzare la ristampa del primo e omonimo album del 2011 con tanto di due succose bonus track (Colofonia e Il Paradiso degli altri).


La seconda sera (sabato 12 aprile 2014), vedrà tutta l’attenzione catalizzata dagli elvetici Clepsydra. Nati nel lontano 1989 a Locarno e fautori di un new prog di stampo molto britannico (Marillion, Pendragon, IQ, Pallas), hanno prodotto negli anni ’90 dischi divenuti con il tempo dei piccoli classici del genere. Il tour mondiale della loro reunion (sono rimasti a lungo assenti dalla scena) non poteva non toccare anche la loro Svizzera e quale occasione migliore per presentare il nuovo 3654 days se non il Progressive Sounds From Under The Ashes?

L’ultima serata (sabato 26 aprile 2014) prevede dapprima gli Accordo dei Contrari che proporranno per intero il terzo lavoro (recuperate immediatamente i precedenti Kinesis e Kublai se non li avete!) in uscita con molta probabilità a giugno.

Dopo i bolognesi, saliranno sul palco i Gösta Berlings Saga, un quartetto strumentale di Stoccolma che oscilla tra richiami ai Pink Floyd, il Canterbury sound, il jazz sperimentale e il post rock, il tutto imbevuto in un suono tipicamente seventies!




Insomma, una rassegna assolutamente imperdibile e soprattutto varia che offre l’occasione di ascoltare alcuni gruppi della nuova scena progressive insieme ad autentici veterani della stessa. L’ingresso ad ogni singola serata è di soli 15 franchi svizzeri o 12 euro, consumazione compresa! Cosa volere di più?
(Luigi Cattaneo)



 











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