lunedì 7 aprile 2014

PROWLERS & LA COSCIENZA DI ZENO, Live at Murrayfield Pub


La prima serata del Progressive Sounds From Under The Ashes 2014, festival organizzato dal Murrayfield Pub di Chiasso, è stata all’insegna del prog sinfonico, con l’esibizione di ben due band, i bergamaschi Prowlers e i liguri La Coscienza di Zeno. Due realtà radicate nel cuore degli amanti del genere, con i primi in giro dagli anni ‘90 e i secondi proiettati verso un futuro luminoso. Entrambi i set sono stati di alto livello e hanno reso soddisfatti gli astanti, attenti e calorosi per tutto lo show. Ma andiamo con ordine. I Prowlers innanzitutto, che in un’ora di spettacolo presentano il da poco pubblicato Mondi Nuovi, suonando alcuni estratti, tra cui spiccano Vivo Ancora, Ultima Notte e Disordinaria, tutte tracce molto evocative e affrontate con il piglio del gruppo navigato ma che non ha perso l’entusiasmo di quando si era ai primi concerti. E i Prowlers non si dimenticano di dare il giusto risalto al loro passato, quello di una band giunta al traguardo dei vent’anni di attività. In quest’ottica va letta la sintesi di Sweet Metamorfosi, splendido disco del 1997, qui riproposto nei suoi passaggi più interessanti nell’arco di una decina di minuti. Il gruppo dal vivo ha un bel tiro, complice una sezione ritmica compatta (Roberto “Bobo” Alfio al basso e il maestoso Giovanni “Gian” Vezzoli alla batteria), il tocco esperto di Stefano Piazzi alla chitarra e il sempre posato e mai eccessivo Alfio Costa, tastierista che ha spesso dato più importanza alle composizioni e all’eleganza del suono che ad episodi di puro virtuosismo. Sempre brava e magnetica Laura Mombrini alla voce, capace di toccare picchi emotivi che si incastrano perfettamente al vestito sonoro del gruppo.
La serata è proseguita con il ritorno della Coscienza di Zeno sul palco del Murrayfield, che già in passato li aveva ospitati. I liguri si sono presentati come al solito molto carichi, un vero treno lanciato ad alta velocità, con le parti sinfoniche orchestrate dal maestro (nonché tastierista) Luca Scherani capaci di smorzare quelle al limite dell’hard dei suoi compagni. 90 minuti di pura adrenalina, in cui tutti sono apparsi in grande forma e molto concentrati sulla performance. Già detto di Scherani, abilissimo nel muoversi con assoluta disinvoltura tra le tante tastiere a disposizione, non sono stati da meno gli altri membri. Ottime le prove di Gabriele Guidi Colombi e Andrea Orlando (rispettivamente basso e batteria) e di Davide Serpico alla chitarra, apparso preciso e ispirato. Discorso a parte per il gigantesco apporto di Alessio Calandriello, uno dei vocalist più dotati in circolazione e per la new entry Domenico Ingenito, violinista preparato che ha donato ulteriore vivacità alla proposta. Scorrono veloci pezzi tratti dall’ultimo lavoro (Sensitività) come La Città di Dite o Pauvre Misère, già piccoli classici per la comunità prog e altri ripresi dal primo disco, tra cui lo splendido affresco strumentale Nei cerchi del legno e un’acclamata e richiesta Il fattore precipitante.
Serata assolutamente soddisfacente per merito di due ensemble di grande caratura, brillanti non solo in studio ma anche in sede live (e non è mai scontato!). Il festival prosegue nel mese di aprile con i Clepsydra sabato 12 e con la notevole accoppiata formata da Accordo dei Contrari e Gösta Berlings Saga sabato 26. Due eventi da non perdere assolutamente! (Luigi Cattaneo) 

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