sabato 11 novembre 2017

DANTE ROBERTO, The circle (2017)


Esordio discografico per Dante Roberto, docente presso il Conservatorio Paisiello di Taranto e con una cultura classica di notevole spessore, che qui riversa in un album progressive a tutto tondo dove le sue tastiere sono ben sostenute da Salvatore Amati al basso, Alessandro Napolitano alla batteria e da un trio di chitarre formato da Luca Nappo, Salvatore Russo e Alex Milella, che Dante utilizza singolarmente in base al mood del pezzo. The circle è un disco che gli amanti di un certo prog, vintage e settantiano, non possono lasciarsi sfuggire, un concept strumentale che lega quella mitica stagione di New Trolls e Le Orme con quella attuale di Alex Carpani o The Rome Pro(G)ject, il tutto suonato e arrangiato con estrema sapienza. Il platter si presenta subito bene con Dante suite, composizione divisa in tre parti in cui viene presentata la visione d’insieme di questa band, con Roberto soave nel fraseggio pianistico, Russo e Nappo dinamici nel dare un’impronta quasi hard a certi passaggi e una sezione ritmica che dona il giusto supporto in termini di potenza ed eleganza. Non mancano ovviamente i sinfonismi tipici del genere, a cui vengono contrapposte dolenti note acustiche e virtuosismi che, a dire il vero, non ho trovato fuori luogo ma dosati con sapienza da interpreti che guidano con maestria i loro strumenti. All change cita Emerson Lake & Palmer e Quatermass, per poi sfoderare passaggi al limite della fusion, mostrando la capacità dell’ensemble di variare lo spartito anche nella singola traccia. Stupenda Tra fuoco e fiamme, dieci minuti sintesi dei suoni di Dante, tra spirali classicheggianti e parti più dure, fughe tastieristiche e soli di chitarra (in questo caso di un notevole Nappo). Open your heart è una tenue ballata che si sviluppa sulle intuizioni del leader, davvero una grande e sensibile song, un momento di passaggio prima di Lisea (eroica vestale tarantina), un altro ottimo viaggio sospeso egregiamente sull’interplay tra parti di spessore tecnico e un livello di lirismo non comune. Funky disco, lo dice il titolo, è più leggiadra ma non per questo frivola, segno delle enormi possibilità del gruppo. Finale affidato alla curiosa Toccata, che inizia come il solito omaggio alla fusione tra classica e rock per poi aprirsi verso suoni latini inaspettati! The circle è un bellissimo esordio e ha tutte le carte in regola per suscitare emozioni sia nei fan del prog rock più canonico che in quello robusto di Dream Theater e affini. (Luigi Cattaneo)
 
Lisea (Video)
 

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