Esordio discografico
per Dante Roberto, docente presso il Conservatorio Paisiello di Taranto e con
una cultura classica di notevole spessore, che qui riversa in un album
progressive a tutto tondo dove le sue tastiere sono ben sostenute da Salvatore
Amati al basso, Alessandro Napolitano alla batteria e da un trio di chitarre
formato da Luca Nappo, Salvatore Russo e Alex Milella, che Dante utilizza
singolarmente in base al mood del pezzo. The
circle è un disco che gli amanti di un certo prog, vintage e settantiano,
non possono lasciarsi sfuggire, un concept strumentale che lega quella mitica
stagione di New Trolls e Le Orme con quella attuale di Alex Carpani o The Rome
Pro(G)ject, il tutto suonato e arrangiato con estrema sapienza. Il platter si presenta
subito bene con Dante suite,
composizione divisa in tre parti in cui viene presentata la visione d’insieme
di questa band, con Roberto soave nel fraseggio pianistico, Russo e Nappo
dinamici nel dare un’impronta quasi hard a certi passaggi e una sezione ritmica
che dona il giusto supporto in termini di potenza ed eleganza. Non mancano
ovviamente i sinfonismi tipici del genere, a cui vengono contrapposte dolenti
note acustiche e virtuosismi che, a dire il vero, non ho trovato fuori luogo ma
dosati con sapienza da interpreti che guidano con maestria i loro strumenti. All change cita Emerson Lake &
Palmer e Quatermass, per poi sfoderare passaggi al limite della fusion,
mostrando la capacità dell’ensemble di variare lo spartito anche nella singola
traccia. Stupenda Tra fuoco e fiamme,
dieci minuti sintesi dei suoni di Dante, tra spirali classicheggianti e parti
più dure, fughe tastieristiche e soli di chitarra (in questo caso di un
notevole Nappo). Open your heart è
una tenue ballata che si sviluppa sulle intuizioni del leader, davvero una
grande e sensibile song, un momento di passaggio prima di Lisea (eroica vestale tarantina), un altro ottimo viaggio sospeso
egregiamente sull’interplay tra parti di spessore tecnico e un livello di
lirismo non comune. Funky disco, lo
dice il titolo, è più leggiadra ma non per questo frivola, segno delle enormi
possibilità del gruppo. Finale affidato alla curiosa Toccata, che inizia come il solito omaggio alla fusione tra
classica e rock per poi aprirsi verso suoni latini inaspettati! The circle è un bellissimo esordio e ha
tutte le carte in regola per suscitare emozioni sia nei fan del prog rock più
canonico che in quello robusto di Dream Theater e affini. (Luigi Cattaneo)
Lisea (Video)
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