È del 2015 l’ultimo
disco dei Roz Vitalis, band attiva dal 2001 sotto la guida del bravissimo
tastierista Ivan Rozmainsky (completano la ricca line up Vladimir Efimov e
Vladimir Semenov Tyan Shansky alle chitarre, Alexey Gorshkov alla tromba, Philip
Semenov alla batteria, Ruslan Kirillov al basso e Vladislav Korotkikh al
flauto) e giunta prolificamente al nono album in studio. Lavoro d’amore, curioso il titolo in italiano, esce per la nostrana
Lizard e ricalca lo stile romantico e sinfonico a cui il gruppo di San
Pietroburgo ci ha deliziosamente abituato, concependo un platter strumentale
capace di conquistare sin dai primi ascolti. L’iniziale The acknowledgement day è un ottimo biglietto da visita, segnata
dal tocco delicato di Korotkikh e da quello altrettanto raffinato del leader,
così come piuttosto evocativa è la title track. Il suono si ispessisce nel dark
prog di Unanticipated, dove sorniona
si fa strada la tromba di Gorshkov, poi sostituita dal flauto nella
maggiormente radiosa Il vento ritorna,
composizione con reminiscenze Jethro Tull. There
are the workers of iniquity fallen mette in luce le grandi doti tecniche
del settetto e lo stesso fa Need for
someone else, frangente più cupo in cui fa la parte del leone il solenne
suono dell’organo. Invisible animals è
un altro grande momento di prog rock sinfonico, una scossa elettrica
dall’andamento più frenetico che trova il suo contraltare nella melodia
estatica di Every branch that beareth
fruit e nella tromba della malinconica Ascension
dream (Peak Version). Torna su binari più robusti What are you thinking about (divisa in due parti a formare una
sorta di suite), prima del finale di Ending,
un breve bozzetto elegante e cameristico. Chi ama band come Karfagen, Inner
Drive e Worm Ouroboros non può lasciarsi sfuggire Lavoro d’amore, un disco pieno di spunti e intuizioni. (Luigi
Cattaneo)
Album Teaser
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