sabato 23 dicembre 2017

ROZ VITALIS, Lavoro d'amore (2015)


È del 2015 l’ultimo disco dei Roz Vitalis, band attiva dal 2001 sotto la guida del bravissimo tastierista Ivan Rozmainsky (completano la ricca line up Vladimir Efimov e Vladimir Semenov Tyan Shansky alle chitarre, Alexey Gorshkov alla tromba, Philip Semenov alla batteria, Ruslan Kirillov al basso e Vladislav Korotkikh al flauto) e giunta prolificamente al nono album in studio. Lavoro d’amore, curioso il titolo in italiano, esce per la nostrana Lizard e ricalca lo stile romantico e sinfonico a cui il gruppo di San Pietroburgo ci ha deliziosamente abituato, concependo un platter strumentale capace di conquistare sin dai primi ascolti. L’iniziale The acknowledgement day è un ottimo biglietto da visita, segnata dal tocco delicato di Korotkikh e da quello altrettanto raffinato del leader, così come piuttosto evocativa è la title track. Il suono si ispessisce nel dark prog di Unanticipated, dove sorniona si fa strada la tromba di Gorshkov, poi sostituita dal flauto nella maggiormente radiosa Il vento ritorna, composizione con reminiscenze Jethro Tull. There are the workers of iniquity fallen mette in luce le grandi doti tecniche del settetto e lo stesso fa Need for someone else, frangente più cupo in cui fa la parte del leone il solenne suono dell’organo. Invisible animals è un altro grande momento di prog rock sinfonico, una scossa elettrica dall’andamento più frenetico che trova il suo contraltare nella melodia estatica di Every branch that beareth fruit e nella tromba della malinconica Ascension dream (Peak Version). Torna su binari più robusti What are you thinking about (divisa in due parti a formare una sorta di suite), prima del finale di Ending, un breve bozzetto elegante e cameristico. Chi ama band come Karfagen, Inner Drive e Worm Ouroboros non può lasciarsi sfuggire Lavoro d’amore, un disco pieno di spunti e intuizioni. (Luigi Cattaneo)
 
Album Teaser
 

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