Nati nel 2010 dalla
volontà di Piero Giaccone (chitarra e synth) e Paolo Gurlino (voce), i Victim
of illusion non hanno mai nascosto influenze importanti come Porcupine Tree e
Riverside, ponendosi in quella corrente progressiva in cui rock e metal vanno a
braccetto senza problemi. Completa la line up Luca Imerito (basso), a cui va
aggiunta la collaborazione per questo nuovo disco di Michele Santoleri
(batteria), platter che si aggiunge all’ep What
senses blow away (2011) e Oxideyes (2014).
Invisible light è un prodotto dal
taglio internazionale, accomunabile a quello di altre band italiane come Nosound
e Methodica, anche loro vicine per stile alle trame complesse e cariche di
creatività dei torinesi, segno tangibile che l’Italia ha oramai appreso e
interiorizzato anche un certo progressive di matrice heavy e la lezione dei
vari Dream Theater, Fates Warning e Queensryche, nonché di Tool e Porcupine
Tree. L’album è molto raffinato, anche nei momenti più pesanti si denotano
classe e cura per l’arrangiamento, con una buona dose di attenzione per la
forma canzone, sempre ispirata e molto melodica. Difficile trovare qualche
momento di stanca negli otto pezzi presenti, che pur non brillando per originalità
si contraddistinguono per eleganza, tecnica e un gusto dark che sottolinea
passaggi drammatici e pieni di anima. Il substrato hard è evidente ma viene
amalgamato da strutture che lasciano spazio a fraseggi tenui e soavi e da un
interplay che risalta il gioco d’insieme. Difatti lo splendido lavoro di
Giaccone è rifinito e accompagnato da una sezione ritmica affidabile, su cui è
libero di giostrare Gurlino, perfetto cantore di un disco di cui bisognerebbe
essere patriotticamente orgogliosi. (Luigi Cattaneo)
Invisible light (Official teaser)
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