martedì 18 dicembre 2018

WATERSHAPE, Perceptions (2018)


Debutto per i Watershape, quintetto formato da Niccolò Cantele alla voce, Mirko Marchesini alla chitarra (elemento di spicco dei bravissimi Sinatras), Mattia Cingano al basso, Enrico Marchiotto alle tastiere e Francesco Tresca alla batteria (già con gli Hypnotheticall e i Power Quest). Perceptions è un album attraversato dalle influenze progressive della band, vicine sia ai King Crimson, sia alle derive heavy del genere, con richiami a Pain of Salvation, Porcupine Tree e Dream Theater e già l’iniziale Beyond the line of being sembra tracciare le coordinate di questo bell’esordio. Cyber life offre uno sguardo più duro sulla musica della band e potrebbe essere un pezzo adattissimo per l’attività live, mentre Alienation deal si avvicina per intuizione melodica e pathos ad alcune atmosfere dello Steven Wilson solista. Stairs oscilla tra vibranti pulsioni heavy e partiture prog rock, con le tastiere di Marchiotto che stemperano con classe la durezza del pezzo, davvero valido esempio della qualità del gruppo. The puppets gathering è il singolo scelto per presentare il lavoro, un viaggio psichedelico a cui contribuisce anche la voce di Chiara Vecchi, che si amalgama benissimo con quella di Cantele e con il contesto sonoro creato dai vicentini. Inner tide è una crepuscolare e delicata ballata, prima del ritorno a sonorità più rock con Fanciful wonder, altro brano piuttosto interessante e che rimarca l’amore per un certo progressive metal a stelle e strisce. Seasons mostra delle gradevoli trame, tenui e piuttosto morbide, prima dell’efficace finale di Cosmic box #9, intrigante chiusura di un disco che potrebbe incuriosire sia gli amanti del prog metal che quelli più affini a sonorità settantiane. (Luigi Cattaneo)
The puppets gathering (Official Video)
 

Nessun commento:

Posta un commento