Gli Atom Made Earth mi
avevano già colpito con il precedente Morning
glory, ottimo album del 2016 che mi aveva messo dinnanzi ad un quartetto
davvero molto interessante. La band marchigiana formata da Daniele Polverini
(voce, chitarra e synth), Lorenzo Giampieri (basso), Daniele Duranti (batteria)
e Nicolò Borgognoni (synth), torna ora con il nuovo Severance, differente rispetto al recente passato ma sempre
improntato su un crossover moderno di prog, shoegaze, psichedelia e post rock,
un sound immaginifico personale, pur nel rispetto di band come Mogwai, Pink
Floyd, Radiohead e Low. L’iniziale First
of a second split mette proprio alla luce queste influenze, soprattutto
quelle più prog e psichedeliche, con i synth di Borgognoni davvero magistrali
nel creare le giuste atmosfere, su cui Polverini disegna scenari inquieti ma
estremamente brillanti. Youth, con i
suoi 9 minuti di durata, è uno dei momenti più interessanti, un’ottima sintesi
del percorso sin qui intrapreso dal gruppo, From
earth with hurt è un fantasioso post psichedelico, mentre El Roi è un brillante esempio di
costruzione progressiva intelligente e ingegnosa. Un’ultima citazione per In the glow, decisamente malinconica e
maggiormente legata allo shoegaze, altro grandissimo brano che suggella un come
back ispirato e fortemente emotivo. (Luigi Cattaneo)
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