sabato 21 marzo 2020

RUBEN MINUTO, Think of Paradise (2019)


Think of ParadiseAttivo sulla scena da un trentennio, Ruben Minuto è uno dei maggiori interpreti italiani di roots americano, forte di un’esperienza che lo ha portato nel corso della sua carriera a suonare anche negli Stati Uniti, con gli Hot Stuff, band madre del compositore milanese. Country, swing, blues e bluegrass si fondono nel percorso di Ruben, che negli anni collabora con Jason Reed, Doug Jay e Steve Arvey (giusto per citarne qualcuno) e che arriva con grande maturità a pubblicare il nuovo Think of Paradise, terzo disco solista registato insieme a Luca Crippa (lap steel, slide e chitarra), Alessio Gavioli (batteria), Riccardo Maccabruni (piano e tastiere) e il duo Max Ghirardelli – Antonio Cirio (voci e cori). Minuto, che si divide tra chitarra, basso, banjo e voce, firma un lavoro convincente e a tratti bellissimo, che parte forte con il southern di If you’re strong, contraddistinto dal sempre affascinante suono dell’Hammond (suonato da Larsen Premoli), prosegue con il country rock della title track e l’incalzante Credit to your rind, con richiami ai grandi Lynyrd Skynyrd e Premoli che abbellisce la variegata traccia. Bringing light and sorrow attenua l’aria carica di elettricità, Where the wild river rolls rende omaggio al bluegrass di Bob Amos, mentre I forgot how to sip torna a parlare il linguaggio del country in maniera assolutamente deliziosa e con la pedal steel di Cris Mantello in bella evidenza. Coinvolgente My evil twin, tra r’n’r e blues rock, che vede Premoli e Mantello vibrare in un bel interplay, con quest’ultimo presente anche nel sentito country di Changes. La gradevole ballata The wind blew e Reasons into rhymes, con il suo andamento southern, anticipano la perla conclusiva del disco, Be alive, al limite dell’hard blues, torrenziale song alla Allman Brothers Band, con Andrea Filipazzi dei Ritmo Tribale al basso, che sfuma nell’acustica bonus di I forgot how to sip, conclusione di un album appassionante dall’inizio alla fine. (Luigi Cattaneo)  

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