Uscito nel 2019, Avrei dovuto odiarti è il quarto album
dei Tv Lumière, un buonissimo lavoro a cavallo tra il dark di Nick Cave, la
ricerca sonora degli Ulan Bator ma anche di Marlene Kuntz e Massimo Volume, le
atmosfere folk dal taglio cantautorale e l’indie rock vicino ai Baustelle degli
esordi. I nove pezzi dell’album si muovono tra letteratura colta e suoni
evocativi, con le oscure ballate del quartetto formato da Ferruccio Persichini
(chitarra, e-bow, piano e mandolino), Federico Persichini (voce e chitarra),
Yuri Rosi (batteria) e Alessandro Roncetti (basso) che finiscono per incantare
ascolto dopo ascolto (essenziale anche il lavoro di cesello di Giorgio Speranza
al piano). L’iniziale L’indifferenza mostra
subito un approccio dark alla materia, tra fraseggi tenebrosi e un mood malinconico
affascinante, che fa il paio con L’appartamento
sul Lungonera, più carica di elettricità ma ugualmente densa di atmosfere
fosche. Canzone bianca è una
bellissima ballata, molto curata ed evocativa, La strage di San Valentino è invece un gradevole strumentale che ci
conduce a Un sicario, in cui il cantautorato
italiano incontra umori post, siglando un pezzo piuttosto intrigante. Superata la
prima parte del disco troviamo ad attenderci Fondo alle ancore!, brano dal sapore alternative folk, prima di Il tranello, delicata e davvero
commovente nel suo sviluppo narrativo, e Ipotesi
di ritirata, che prosegue sulla stessa falsariga emotiva della precedente
per quasi otto splendidi minuti. Il finale di Sonny J. Barbieri prende spunto da un naufragio a Ellis Island, l’isola
delle lacrime, dove approdavano i tanti italiani che migravano un secolo fa dal
nostro paese, conclusione inquietante e densa di significati, per quello che è
un album dai contenuti forti e ricchissimo di spunti da analizzare. (Luigi
Cattaneo)
L'indifferenza (Video)
Nessun commento:
Posta un commento