giovedì 12 marzo 2020

GLORIOUS WOLF, Zodiac (2019)



Arrivano dall’Olanda i Glorious Wolf, one man band di Ruud Dielen, chitarrista dotato di tecnica e gusto, nonché di un profondo amore per il progressive, la psichedelia e la fusion, tutti elementi che troviamo ben amalgamati nel nuovo Zodiac (seguito di Acquarius del 2017). Dielen si divide però anche al basso, alle tastiere e all’elettronica, facendosi aiutare solo da Oscar Anema per le parti cantate e da qualche ospite sporadico, come Andrè Van De Ven al sax nell’iniziale Constellations, undici minuti sontuosi, tra Pink Floyd, space e Canterbury sound. Close to the new world si avvicina maggiormente ai Procol Harum, tra passaggi soavi ed altri più rock, mentre la title track vive sull’interplay tra le tastiere e la chitarra, richiamando in più parti i Genesis. La delicata Poets presenta la voce di Frans Verouden, Feelin’ Blue è invece un omaggio al rock blues, con tanto di organo e un torrenziale solo di chitarra di grande effetto, le cui parti di basso fretless sono affidate a Ab Boot. Tecnica e cuore nella strumentale e progressiva For you and I, The game ha un discreto groove, che ci accompagna alle conclusive Questions e Acquarius, due pezzi strumentali già editi che si dividono tra jazz rock e memorabile progressive. Per avere maggiori informazioni e acquistare l’album da Dielen stesso potete visitare la pagina bandcamp dei Glorious Wolf o contattarlo alla seguente mail gloriouswolf.nl@gmail.com (Luigi Cattaneo). 



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