Nuovo disco di inediti
per Beatrice Antolini, il quinto per la brava e poliedrica artista maceratese,
tra le più interessanti della scena indie nostrana. L’AB è l’ennesima prova eclettica della compositrice, che qui si è
parecchio divertita a scrivere tutto da sola, dividendosi tra canto, chitarra,
basso, batteria, percussioni, synth, piano e programmazioni elettroniche. Il
concept, sulla condizione della società moderna in un’epoca altamente
tecnologica, si apre con Insilence,
misteriosa e notturna, cala l’ascoltatore nel trip elettronico che contraddistingue
il ricco plot narrativo e fa da apripista per i due singoli sin qui estratti,
l’ispiratissima Forget to be e la
magnetica Second Life, un trittico
iniziale davvero notevole. Splendida anche l’eterea Subba, segnata da un contrappunto elettronico raffinato e perfetto
per esaltare le dinamiche del pezzo, prima di Until I became, in cui tale componente si fa più dura e Total blank, meno immediata e animata da
uno spirito elettrodark. What you want
si avvale di una gradevolissima seconda parte strumentale di grande impatto,
mentre Beatrice sceglie atmosfera e un maggior tono cantautorale, ma sempre sui
generis, per le ottime e conclusive I’m
feeling lonely e Beautiful nothing.
L’AB è un buonissimo ritorno, un
platter in cui l’Antolini non nasconde certe affinità con Bjork, Amanda Palmer,
Fever Ray, The Knife e Röyksopp ma espresse con personalità e soprattutto una grande
cura per il songwriting, che confermano la cantautrice marchigiana come una
delle realtà più curiose del panorama. (Luigi Cattaneo)
Second life (Official Video)
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