Giungono da Sant’Andrea
di Conza (Avellino) i WI ID, monicker dietro cui si celano Pietro Di Guglielmo
al basso, Gianmarco Falivena alla chitarra, Francesco Iannicelli alla voce,
Daniele Mazzeo alla batteria e Michele Schiavone alla tastiera. Gli otto pezzi
che compongono The rhythm of sunset
mostrano un ensemble che ha fatto tesoro degli anni di cover e di live,
incanalando il proprio sound in un rock che contiene sfumature che passano
dall’hard al prog, puntando molto sulla forma canzone, quindi nessuna
concessione a suite di sorta o brani eccessivamente lunghi. Le composizioni
risultano tutte di buon livello, con alcune sopra le altre, come nel caso della
ballata Voiceless, che nel finale si
trasforma in uno strumentale psichedelico di grande atmosfera e della
misteriosa Herald, forse il pezzo più
progressivo tra i presenti. Vibrante Melanchonic
irony, il primo brano scritto dagli avellinesi ma molto buona è anche Ivan Il’ic, pezzo dinamico e con dei
validi intarsi strumentali. La vena rock emerge nella piacevolissima On her skin e in Habit, forse il pezzo più tirato del disco, così come la malinconia
si impossessa di I’m raining. La
title track conclude degnamente un lavoro in cui il quintetto ha messo in
mostra doti di scrittura ma anche tecniche, con folate strumentali sempre molto
emozionanti, che forse potevano essere persino di più vista la qualità espressa,
un punto di partenza non indifferente su cui lavorare per migliorare
ulteriormente in futuro. (Luigi Cattaneo)
Herald (Video)
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