Ep strumentale per il
chitarrista Paolo Carraro e la sua band (Federico Saggin al basso, Federico Kim
Marino alla batteria e Daniele Asnicar alla chitarra), che con questo Newborn sigla un lavoro tanto breve
quanto intenso, lontano da virtuosismi noiosi o privi di reale interesse per
l’ascoltatore, tra i pericoli maggiori e più concreti quando ci si approccia ad
un certo tipo di produzione. L’amore per il prog viene contaminato con
atmosfere bluesy, strutture fusion, palpiti rock e pulsioni hard, unendo la
cura per l’afflato melodico con quella per i tempi dispari, un connubio in cui
ritroviamo i Rush ma anche Hendrix e che libera strutture sì intricate ma
sempre decifrabili. La fluida Introduction
1257 è la sontuosa partenza del disco, un brano perfetto per aprire il
lavoro, per la sua immediatezza e per il pathos che emana. La seguente Exeptions mira ad unire territori
maggiormente progressivi con l’arte hendrixiana, mentre Prog ‘n’ roll è una fulminante mescolanza dei due generi così
distanti tra loro, episodio che ho adorato sin dal primo ascolto per la sua
verve trascinante e avvincente. Ottimo il groove che colora Blue Jay River e molto valido è anche il
finale di Beck in town, un hard blues
ideale per suggellare un ritorno (dopo You’d
better run del 2013) decisamente piacevole, suonato egregiamente e che
segna un nuovo punto di partenza per Paolo Carraro. (Luigi Cattaneo)
Official Teaser
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