Negli ultimi anni di
line up formate da solo due elementi ne ho incontrate diverse, dallo
sperimentalismo del duo formato da Paolo Spaccamonti e Paul Beauchamp alla
durezza dei Rinuncia a Satana?, passando per il jazz etnico di Gianluca Milanese
e Nicola Andrioli e il math dei NoHayBanda, ma una coppia ritmica in solitaria
per ora non mi era ancora capitata. Gli Zenden San, ossia Fabrizio Giovampietro
al basso e Alessandra Fiorini alla batteria, mescolano funky, noise, post e
math, risultando convincenti più di quanto mi aspettassi, in un crossover in
cui convivono i Devo, i Mr.Bungle, i Primus ma anche i nostrani Zu. I cremonesi
rilasciano un flusso ininterrotto di pulsioni variopinte, che non risente
particolarmente dell’assenza di un terzo elemento, anche perché vi è un ottimo
lavoro sull’effettistica a disposizione e si contraddistingue per le doti
tecniche elevate che risultano necessarie per sviluppare un elaborato così
pieno di groove, incastri, giochi psichedelici e passaggi prog, sfuriate hard e
momenti atmosferici. I quasi quaranta minuti non hanno particolari cali, con i
due che si esprimono liberamente, come in una jam dove la fantasia non viene
soggiogata da rigidi schemi espressivi, travolgendo l’ascoltatore con la forza
dell’impatto, la capacità di sapersi trasformare per poter comunicare certe
intenzioni. Un eclettismo che punteggia l’insieme di Daily garbage, un esordio che pur partendo da un background solido
e percepibile ha dalla sua la forza delle idee, quelle di due straordinari
interpreti dello strumento che probabilmente dal vivo trovano una valvola di
sfogo naturale per cotanta potenza espressiva. La Karma Conspiracy non sbaglia
un colpo e conferma questa sana attitudine anche con gli Zenden San , davvero una piacevole sorpresa
nell’affollato panorama underground italiano. (Luigi Cattaneo)
Interim (Video)
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