Groove experience segna il ritorno di Claudio Signorile,
bassista che contamina il suo amore per la fusion con il rock e il jazz,
proprio come alcuni grandi virtuosi dello strumento (paiono decise le influenze
di personaggi straordinari come Jaco Pastorius e Victor Wooten). Si parte
subito forte con Horizon, brano
caratterizzato dall’utilizzo di due bassi (Signorile si occupa delle parti
ritmiche e lascia lo spazio solistico al bravissimo Vincenzo Maurogiovanni) e
contornato da una spruzzata di elettronica guidata dallo stesso autore, a cui
fanno da contraltare le note del piano di Michele Campobasso e il dinamismo di
Rha Stranges alla batteria. Veramente un ottimo inizio, seguito da Bass suite, sintesi suprema del pensiero
di Signorile, interprete che oltre alle doti tecniche ha la capacità di
sviluppare soluzioni melodiche di ampio respiro, un jazz rock di grande presa
che si sviluppa anche sulle intuizioni di Francesco Adessi alla chitarra
acustica e Aurelio Follieri all’elettrica (musicista che ha da poco rilasciato
il buonissimo Overnight). Piacevole Unforgettable, pur se si tratta di una
traccia per solo basso, un momento isolato che anticipa la debordante title
track, arricchita da trame elettroniche pungenti e dalla batteria di Francesco
Dettole, un episodio in duo davvero ottimo. Si torna su binari fusion con la
sentita When love ends, in cui
Claudio lascia il ruolo solista a Pierluigi Balducci (di cui ricordo con
piacere Blue from heaven del 2012) e
si avvale di Marcello Leanza, pregevole nel prodigarsi in un solo di sax di
grande effetto. Anche Mosaic è
davvero interessante, registrata nuovamente in duo, vede Signorile duellare con
un aggressivo Follieri all’interno di un contesto in cui l'elettronica risultano tutt’altro che secondaria. In my memory, con Danny Trent alla chitarra acustica, è una
delicata composizione che va a chiudere un lavoro che mi sento di consigliare a
tutti gli amanti della musica strumentale. (Luigi Cattaneo)
Teaser Album (Video)
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