giovedì 5 dicembre 2019

ALESSANDRO ALAJMO, Firenze Mare Blues (2019)


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Esordio da cantautore per Alessandro Alajmo, dopo l’esperienza come chitarrista degli Underfloor e quella in studio per l’album Biancoinascoltato di Chiara White. Firenze Mare Blues è un lavoro dove il toscano ha raccontato i cambiamenti, gli avvenimenti di una vita, episodi ora più semplici, ora più introspettivi ma sempre narrati con leggerezza e grazia. I pezzi, nati tutti in versione voce e chitarra, sono accompagnati dal basso di Guido Melis (co-produttore insieme ad Alajmo stesso) e dalla batteria di Andrea Del Francia, oltre che da una serie di ospiti presenti su tutto il lavoro. L’astronauta è la delicata apertura del disco, con Giulia Nuti alla viola e Simone Milli al rhodes e all’hammond, che completano un quadretto armonioso e che mi ha ricordato qualche pagina di Fabio Concato. Il rock di Lebowski è contraddistinto dalla chitarra solista di Alessandro Abba, Il geco invece ritrova le tastiere di Milli, un momento fresco e molto gradevole. Un rock cantautorale alla Neil Young vibra in Notturno on the beach, prima della vena agrodolce di Settembre (abbellita nuovamente dalla Nuti) e di L’estate del 2001, poco convincente e piuttosto prevedibile. Meglio il blues venato di r’n’r della titletrack, con la chitarra di Giacomo Ferretti, mentre si tinge di pop Vagamente io e te. Violino e viola (sempre della brava Nuti) caratterizzano la conclusiva L’ora più buia, romantico finale di un album scorrevole e che si lascia ascoltare con piacere. (Luigi Cattaneo)

Il geco (Video)



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