La storia dei Mata è
legata ai Nevroshockingiochi, in quanto i tre membri, Alessandro Bracalente
(elettronica, chitarra e voce), Mauro Mezzabotta (basso e synth) e Emanuele
Sagripanti (batteria e elettronica), provengono proprio da quel progetto
sperimentale, votato alla decostruzione sonora, trademark anche di questo Archipel{o}gos. Nati quattro anni fa,
hanno all’attivo un ep, Atam, una
suite in 4 movimenti che metteva in luce le tante idee del terzetto, che con il
nuovo disco hanno trovato forza tramite un suono ancora più aggressivo, un
mantra elettronico infernale, un trip viscerale nei meandri oscuri di pensieri
che diventano concreti tramite brani come Message
no. 11 e M&D. Noise,
industrial e un approccio free alla materia caratterizzano un percorso in cui
ritroviamo sicuramente i Coil, un’influenza sviluppata giocando molto su una
sorta di contrastante tribalismo tra grancasse elettroniche e acustiche. In the pool, The block ma anche la conclusiva Message no. 29, sono un viaggio trasversale nel buio, una
incessante e greve ricerca, fatta di soluzioni ardite e disturbanti. (Luigi
Cattaneo)
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