Ritorno di altissimo
livello per il quartetto La Janara, alfieri di un heavy cupo, fosco, che trae
spunto tanto dall’esoterismo quanto da certe suggestioni magiche tipiche della
stregoneria, con risvolti davvero inquietanti e misteriosi. Il fatto di
arrivare dall’irpinia ha forse dato ancora maggiore sostanza al progetto, che
riesce a unire suggestioni sabbathiane con una vena neofolk che a tratti mi ha
ricordato alcuni capitoli dei grandissimi Corde Oblique, una materia plasmata
in modo incantevole dal gruppo campano. Raffaela Cangero (voce), Nicola Vitale
(chitarra), Rocco Cantelmo (basso) e Antonio Laurano (batteria), sono i cantori
di Malevento, una Benevento dove le
streghe incontravano il demonio per celebrare il sabba, dove Mater Tenebrarum, la strega primigenia, stringe
un patto con Violante, protagonista combattiva di una storia di rabbia e
sopravvivenza. Violante aveva un osso di
capra è una nera ballata, la titletrack descrive l’affascinante calata
verso l’oscuro come solo i maestri Death SS sanno fare, mentre Mephis è un omaggio alla Dea Mefite,
guardiana del varco tra il mondo dei vivi e quello dei morti, a cui partecipa
anche Alessandro Liccardo, chitarrista degli Hangarvain. Cera raggiunge un’intensità emotiva difficile da descrivere, che
prosegue, anche narrativamente, con Il
canto dei morti, in cui Violante arriva a profanare la tomba dell’amato in
un atto di profonda necrofilia. La ruralità della tradizione contadina dipinge il
ricordo di Volano i corvi, Giacomo
Leopardi viene citato in Or poserai per
sempre, con Violante che dopo il suicidio urla dall’oltretomba il suo
dolore, con la band sostenuta dalla voce di Giulian dei black metallers Scuorn
(oltre che da un nuovo solo di Liccardo). Ver
sacrum è la conclusiva celebrazione (a cui partecipa Alessio Cattaneo degli
Onryo al basso), un inno che non fa altro che confermare la grandezza di una
band in stato di grazia. Un’ultima nota per la presenza alle tastiere, al piano
e alle orchestrazioni di Riccardo Struder degli Stormlord, che dona
un’ulteriore aurea ombrosa a tutto l’album. (Luigi Cattaneo)
Malevento (Video)
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