Terzo disco in studio
per i Goodbye, Kings, band attiva dal 2012 e dedita ad un post rock influenzato
da Godspeed You! Black Emperor e Tortoise. Uscito a maggio di quest’anno, A moon daguerreotype è un lavoro
strumentale affascinante, che si contraddistingue per l’utilizzo di una
strumentazione ampia e differenziata, che dona un interplay capace di sfumature
e soluzioni variegate. Davide Romagnoli (chitarre), Matteo Ravelli (batteria e
synth), Luca Sguera (piano, tastiere e synth), Riccardo Balzarin (chitarra),
Luca Allocca (chitarra), Francesco Panconesi (sax) e Alessandro Mazzieri
(basso), hanno un approccio caldo alla materia, firmando quella che somiglia
tanto ad una colonna sonora, un film immaginario che omaggia la nascita della
fotografia e l’impatto che ha avuto sull’esistenza stessa dell’uomo. La bravura
dei milanesi sta nella capacità di evocare situazioni, visioni, complice anche
una delicata vena ambient, che si sviluppa in pezzi molto costruiti, pieni di
spunti improvvisi e ragguardevoli. Ne sono esempio lampante i 15 minuti della
title track, la psichedelica The ancient
camera of Mo Zi e l’inquieta Giphantie,
pezzi che da soli bastano per distinguere i lombardi nella ricca scena post
rock italiana. (Luigi Cattaneo)
Drawing with light (Video)
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