Attivi da quasi
trent’anni, i GarageVentiNove sono un quintetto formato da Patty Esse (voce e
tastiere), Brian K (voce e tastiere), Ermanno Monterisi (chitarra), Claudio
Fusato (basso) e Ciccio Nicolamaria (batteria e tastiere), che riesce con il
nuovo Il male banale a fondere la
canzone d’autore dal sapore esistenzialista di Andrea Chimenti, la new wave dei
primi Litfiba e Underground Life e alcune asprezze dei CSI. Caratteristiche che
permeano il disco sin da subito, con l’iniziale Hannah A. che delinea il percorso, seguita dalle sofisticate trame
di Labirinti silenti e dalla oscura Guarda un po’ più in là. La new wave di
inizio ’80, che una discreta fortuna ebbe anche in Italia, si materializza in Nervo scoperto, prima dei brani in
inglese, Down the river, Unwise gods e Ocean, che avrebbero tutte le carte in regola per essere apprezzate anche all’estero. Pure i
restanti brani mostrano la capacità dei lombardi di raccontare, tra visioni cupe
e fieri assalti post punk, con la voglia e la passione che ancora
contraddistinguono una band in pista dal 1991. (Luigi Cattaneo)
Kali Yuga (Video)
Ottima recensione! Forse è sopravvalutata la componente wave rispetto a quella indie, secondo noi paritetica nella loro formula, ma condividiamo impressioni e accostamenti :)
RispondiEliminaRecensione veramente ben fatta. Forse non si cita la struttura "aperta" di molte loro composizioni, che li fa assomigliare quasi a un esperimento progressive, nondimeno dice tutte cose giuste
RispondiEliminaBella la rece, bello il disco. Ma perché mettete il video di un pezzo che non avete nominato?
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