lunedì 25 febbraio 2013

CATAFALCHI DEL CYBER, Benediktus und Vobis quoque Catafalcus est (2011)

In virtù del nome dato alla band, del titolo del disco d’esordio e di quello dato ai vari brani qui presenti sarebbe stato lecito aspettarsi un lavoro ironico e “giocoso”. Mai pensiero fu più sbagliato. Perché i Catafalchi del Cyber non scherzano affatto e confezionano un’opera che pur con qualche limite e caduta di tono si lascia piacevolmente ascoltare e prova a stupire l’ascoltatore. Il personaggio di spicco della band è indubbiamente Cristiano Roversi, tastierista dei Moongarden, dei Mangala Vallis e dei CCLR, ma hanno avuto il loro notevole peso nella riuscita di questo primo disco anche  Matteo Bertolini (chitarra) e Mirco Ravenoldi (voce e chitarra), oltre che Ersiker Anaman alla batteria. Ennesimo progetto quindi di un musicista curioso e sempre impegnato che è riuscito a mettere insieme il progressive vecchio stampo con una buona dose di rock moderno che si ritrova anche nei lavori a nome Moongarden. Sfida ma anche pungolo verso le nuove generazioni di progster? Sembra un po’ questa la voglia dei quattro Catafalchi…  
Apre l’album E adesso facciamo i soldi, che a dispetto del titolo alquanto bizzarro è brano molto lirico, con Roversi davvero bravo nei passaggi strumentali appassionanti e che fanno il paio con le azzeccate note che fuoriescono dalla chitarra di Ravenoldi. L’approccio è tipicamente progressive e denota una tecnica individuale di buon livello utilizzata più per emozionare che per stupire ad ogni costo con soli lunghi ed elaborati. Avvolgente soprattutto nella psichedelica e ampia parte strumentale è Benediktus che rivela quell’amore nei confronti dei King Crimson e dimostra abbondantemente come la band sia coesa e compatta. Dark deglutation ha il merito di far emergere con forza maggiore l’intenzione psichedelica del gruppo e lo sguardo avant-prog che lo caratterizza, mescolando art-rock con l’elettronica. Ne viene fuori da questo guazzabuglio di influenze qualcosa di oscuro e di poco definito che ha il merito di saper affascinare. Anche la voce ha queste caratteristiche. Perché se è vero che Ravenoldi non appare particolarmente dotato riesce nell’intento di attrarre e di conquistare poco per volta. Come se fosse la voce giusta per il progetto. Uno dei momenti più interessanti è Ocean, un brano che punta molto sull’atmosfera coinvolgente data da suoni dilatati che si sviluppano su dosi di prog moderno in stile Porcupine Tree. Dopo la breve Carabinieri il gruppo di Steven Wilson viene citato anche in Metanolo, che parte lenta, seduce, ti entra sottopelle per poi avvicinarsi più nitidamente al progressive in maniera coesa e disinvolta, mostrando la natura mutevole dei Catafalchi. Meno riuscita è l’altalena di suoni e umori che caratterizza Recinzioni, che alla lunga finisce per stancare più che meravigliare, mentre il finale è di ottimo livello con lo strumentale Ipercomunismo Postalieno III che vede grande protagonista Roversi, abile nel disegnare paesaggi che tanto sanno di antico, di vintage, ma con un occhio aperto sul nuovo corso del progressive. L'attitudine di tutto il lavoro non è così provocatoria come si potrebbe pensare a prima vista ma lascia una piacevole sensazione di aver ascoltato quasi un omaggio alternativo ad un genere che a volte si ricicla e si chiude a riccio. Forse l'obiettivo era proprio questo. Prendere il progressive e centrifugarlo per ottenerne qualcosa di nuovo e a fasi alterne il gioco riesce. Il risultato quindi è un disco interessante, certamente non avanguardistico ma che incuriosisce per il suo tentare una via differente al classico prog. Aspettiamo per vedere dove e come si muoveranno, per ora l'impressione è quella di un disco dai discreti spunti che potrebbero presto trovare maggiore compimento e continuità, aspetto che talvolta viene a mancare anche all'interno dello stesso brano. Credo che il progetto si possa rifinire e migliorare ulteriormente ponendo maggiore attenzione sui dettagli e perchè no, magari dando davvero un taglio più avanguardistico al tutto. (Luigi Cattaneo)

Dark Deglutation (Video)  

 
  

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